
Il 6 agosto del 1945 alle 2.45 nella notte Paul Tibbets dava piena potenza ai motori del suo B-29, caricato con il suo “Little Boy”, per decollare dall’aeroporto dell’isola di Tinian. “Little Boy” era una specie di supposta metalica pesante circa 4400kg, contenente circa 65kg di uranio 235, di cui 39kg erano il proiettile e 26kg il bersaglio. Il giorno prima aveva fatto stampare sulla carlinga dell’aereo il nome di sua madre “Enola Gay”,la donna con i capelli rossi, che l’aveva sostenuto quando decise di lasciare la carriera da medico e diventare un pilota militare, al contrario di suo padre che pensava avesse perso il lume della ragione. Il volo era lungo, 6 ore, ma c’erano tante cose da fare: oltre a mantenere rotta, altitudine e velocità bisognava verificare che il connettore verde, che blocca il segnale di fuoco e che impedisce la Continue Reading