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Come passa in fretta il tempo

Era il luglio del 1997. Un quarto di secolo fa.

Le slide erano stampate su fogli lucidi e si proiettavano su un telo bianco con la lavagna luminosa, ormai un oggetto vintage che pochi conoscono o ricordano.

Il computer utilizzato per scrivere la tesi me lo ero assemblato per conto mio un paio di anni prima per risparmiare i soldi per le vacanze. Avevo messo dentro la scatola “desktop” un processore intel 486 a 66MHz, un Hard Disk Ide da 540MB e due RAM da 32Mb.

Il monitor CRT da 15 pollici occupava quasi metà scrivania. Il PC arrancava un po’ dopo aver sostituito Windows 3.11 con Windows 95, ma quando facevo girare i miei codici scritti in Fortran era quasi più veloce delle workstation UNIX che usavo nell’allora “Istituto di Macchine ed Energetica”.

A me sembra ieri, ma mi rendo conto che non è così: il peso è aumentato, i capelli sono diventati bianchi e devo usare gli occhiali da vicino.

Superato il traguardo dei 50 anni cominci a riflettere su ciò che è stato e su ciò che vorrai per gli anni che ti restano da vivere. Non so se, potendo tornare indietro, rifarei tutto ciò che ho fatto. Sicuramente non mi sono annoiato, ma forse, con l’età che avanza, rallentare un po’ non è proprio una cattiva idea.

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